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GAVOI. Il 1^ marzo la sfilata delle maschere tradizionali

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Partito ufficialmente al rullo de sos tumbarinos il 20 febbraio con sa Jovia Lardajola il carnevale gavoese volge al termine ma si riserva l'ultimo suggestivo colpo di coda.

La festa più pazza del calendario si chiuderà il 1 marzo, nel pomeriggio della domenica della pentolaccia, con la Sfilata delle Maschere tradizionali Carrasegare in Barbagia organizzata dal Gruppo Folk Pro Loco in collaborazione con l'amministrazione comunale. Alla riunione mascherata parteciperanno, oltre ai Tumbarinos padroni di casa, Sos Mamuthones di Mamoiada, Sos Urthos e buttudos di Fonni, Su Harrasehare lodinesu di Lodine, Sa maschera e cuaddu di Neoneli, Su Bundhu di Orani. Gli organizzatori hanno invitato a sfilare in abiti tradizionali e annessi strumenti tutti i gavoesi, ma a contorno della manifestazione ufficiale non mancheranno certo le maschere e le orchestrine spontanee come avviene durante tutto il carnevale.

Quella de 2020 è stata una edizione del carnevale entusiasmante, ricca di eventi, all'insegna della ricerca della spensieratezza carnevalesca fra balli in maschera, iniziati subito dopo il 16 gennaio, sfilate affollate, combriccole che hanno invaso tutte le vie del paese con musica e colori. Quello gavoese, infatti, è un carnevale che ha messo da parte le ritualità tragiche sostituendole con l'allegria sfrenata, i canti, i balli e i bagordi tipici del periodo.

Così il giovedì grasso e la tradizionale Sortilla de Tumbarinos (promossa dalla Amministrazione Comunale, dalle associazioni Pro Loco e Tumbarinos, inserita nel cartellone patrocinato dalla Regione Sardegna  "Carnevali di Barbagia") ha fatto registrare numeri da record, importanti presenze turistiche, strutture ricettive pressoché al completo ma soprattutto un grande coinvolgimento dei gavoesi di tutte le età, tutti in maschera per il loro carnevale identitario e comunitario, e di un pubblico che non può rimanere semplice spettatore in un tripudio di suoni, vino, passi di danza e arcaica allegria.

La festa è poi proseguita spontanea nei giorni seguenti, con visite danzanti alle case e ai cortili, libagioni, e feste lungo le vien nelle sale e nei bar fino all'altro appuntamento clou della settimana: la Sfilata dei Carri e delle Maschere del 24 febbraio. Colori, coriandoli, musica, danze e un ambiente fatto di armonia e condivisione ha accompagnato il serpentone colorato lungo tutta la via principale del paese. Hanno partecipato 6 gruppi in maschera con cinque carri allegorici e centinaia di figuranti, accompagnati da maschere singole o a piccoli gruppetti mescolate alla allegra sfilata. Tutti i gruppi hanno ricevuto un rimborso commisurato mentre a essere riconosciuti come vincitori dalla giuria sono stati: primi classificati ex equo Moulin Rouge e Pizzicati, entrambi di Gavoi, terzi il Charleston di Lodine, quarti I Supereroi della Leva di Gavoi, quinti ancora I Supereroi di Sarule mentre le migliori maschere iscritte sono state quelle de Su Puddarzu di Ollolai. Tutti premi simbolici, il vero premio a Gavoi è godere assieme del carnevale, della festa.

Il martedì grasso, invece, rimane un appuntamento più intimo. È il giorno in cui tradizionalmente si chiudeva la festa con il congedo de Su Mortu de Carrasegare, oggi il fantoccio Tzitzarrone, accompagnato dalla consorte Marianna Frigonza (o Maria Rosa che dir si voglia). Il duo carnevalesco è stato portato in processione per le vie del paese da numerose maschere e orchestrine prima dell'epilogo fra le fiamme.

Non resta così che dedicare a questo rito pagano, indispensabile per i gavoesi a fare il pieno di allegria, riattivare le energie sociali e esistenziali utili per il proseguo dell'anno, un'ultima giornata all'insegna della tradizione: Carrasegare in Barbagia con le maschere tradizionali domenica 1 marzo, e poi sarà davvero quaresima, ma anche primavera.

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